Ci sono amicizie che attraversano i momenti più belli della propria vita, la fase più spensierata, quando si è bambini. Poi il tempo fa prendere strade diverse.
Con Giuseppe eravamo stati amici d'infanzia, compagni di scuola alle elementari, chierichetti il sabato e la domenica a Don Guanella. Come "anzianità" nel servire Messa, lui era più grande, mi aveva insegnato tutto quello che c'era da fare durante la celebrazione. E poi tanti pomeriggi passati a giocare, tra parrocchia e videogiochi, in giro per Ceglie.
Poi cresci e capita che ti perdi di vista. Può succedere anche in una città piccola come la nostra. Ma i ricordi dell'infanzia e della preadolescenza, gli amici e la spensieratezza continui a portarteli dentro, in una piccola parte di te. Ovunque tu vada.
Oggi mi è ritornato tutto in mente, dopo tanto tempo, come un piccolo film, quando al telefono mi hanno dato la notizia. Giuseppe non c'era più. Un incidente sulla strada di Cisternino, un impatto violento. Se n'è andato così.
Non si può accettare ma ancora una volta è successo. Una giovane vita che viene annientata su una strada. Non doveva finire così. La vita è difficile è a volte incomprensibile.
Questa sera, Giusè, diremo una preghiera per te.
Ciao.
Francesco