Continuiamo a parlare di "laboratori" politici. Nelle ultime ore c'è un po' di agitazione al Centro, in provincia di Brindisi.
Non vi perdete, visto che la vicenda è un po' "ingarbugliata".
Avevamo letto qualche giorno fa che era stato ufficialmente avviato un "tavolo" per la nascita del Terzo polo di centro.
Si era parlato di un nuovo "laboratorio Curto", parallelo se non alternativo al laboratorio Ferrarese (quest'ultimo fondato sull'alleanza strategica tra Pd e Udc-partiti di centro) nato nel 2009 proprio a Brindisi e fermatosi sulla via di Bari in occasione delle elezioni regionali dell'anno scorso. Nonostante l'orizzonte del terzo polo di centro sia l'obiettivo strategico dell'Udc a livello nazionale (alternativo a Pd e Pdl), si erano alzate molte voci contrarie ad un'accelerazione in tal senso.
In primis con la presa di posizione di "Noi centro" (movimento tra l'altro federato con l'Udc) contrario a quella che comunque dovrebbe essere la linea decisa a livello nazionale.
Marcello Rollo aveva infatti dichiarato: “A Brindisi l’Udc ha costruito, grazie al Presidente Ferrarese, un progetto che è stato preso a modello da tutte le forze cattoliche, moderate e progressiste in Puglia e anche fuori. Questo modello ha messo le sue radici in provincia di Brindisi e non è nostra intenzione modificarla".
Infine lo stesso Angelo Sanza, segretario regionale dell'Udc, aveva sostanzialmente sconfessato l'iniziativa di Curto,
il quale, preso atto di tutto ciò, ieri ha annunciato le sue dimissioni da segretario provinciale.
Quindi la posizione maggioritaria dell'Udc (perlomeno in provincia di Brindisi) risulterebbe quella del sostegno al proseguimento del Laboratorio Ferrarese fondato sull'alleanza stabile e strategica tra PD, Udc e centro, lasciando fuori SEL e la sinistra radicale.
Chiarimento avvenuto? Macchè.
Oggi infatti è arrivata la doccia fredda ed imprevista: in vista delle elezioni comunali proprio a Brindisi, il PD del capoluogo cambia tono nel giudizio sul Laboratorio Ferrarese e, anzi, apre all'alleanza con la sinistra, in una sorta di nuova "Unione".
“La segreteria cittadina del PD, – annuncia una nota stampa del partito – ritiene che il cosiddetto laboratorio politico, così come oggi realizzato e che governa l’amministrazione provinciale di Brindisi, sia altra cosa rispetto alla proposta politica che si vorrebbe realizzare sul piano cittadino. E’ necessario quindi far tesoro dei limiti politici che il laboratorio ha evidenziato in questi due anni per realizzare una alleanza di centrosinistra per il governo della città di Brindisi nel quale includere ogni espressione culturale e politica, che possa realizzare una ampia coalizione di governo al fine di essere vincente, e che possa in futuro correggere i limiti della innovativa ed originale proposta politica che ha consentito al PD di essere forza di governo nell’amministrazione provinciale”.
Come reagiranno i dirigenti dell'Udc? Difficile pensare che l'abbiano presa bene, soprattutto dopo tutto il "movimento" di questi ultimi giorni. I nodi stanno ormai venendo al pettine e non sono più rinviabili. Vedremo cosa accadrà. Qualcuno dice che, come altre volte, non accadrà niente.