Questo è il link per vedere il video dell'intera puntata mentre cliccando qui potete leggere la trascrizione della puntata.
Nella puntata si è parlato anche delle conseguenze dell'uso del telefonino sulla salute dei più piccoli, ribadendo il fatto che i bambini hanno una conformazione del cranio che consente una penetrazione delle radiazioni del cellulare più in profondità. Con tutte le conseguenze che si possono immaginare.
Si è parlato anche di ripetitori. L'isola di Marettimo, al largo di Trapani, fu scelta qualche anno fa dall'allora ministro delle telecomunicazioni Gasparri come residenza estiva. L'antenna di telefonia mobile posta sulla casa del dirimpettaio del ministro fu, da un giorno all'altro, spostata in altro luogo. Anche un'altra antenna che sorgeva a pochi metri da una scuola elementare fu spostata: di pochi metri e alle spalle della scuola, così i bambini e i loro genitori non l'avrebbe più vista … Un genitore, intervistato da Report, dichiara: “Io non lo so che poi mio figlio fra 7 o 8 anni si ammalerà di leucemia o di quello che dicevano in televisione, io non lo so…”.
Inevitabilmente, guardando il servizio, ho pensato all'antenna telefonica che anche a Ceglie si erge a pochi metri da una scuola elementare.
E' attiva da un anno e mezzo e ogni giorno, per alcune ore, i bambini della scuola (i vicini h24) si beccano le loro onde elettromagnetiche. Sembra che nessuno però abbia più niente da dire. C'è la tradizionale rassegnazione cegliese; in fondo non è sicuro che le onde facciano male, no? E poco importa che poco distante da quel punto ci sia un'altra antenna di un altro operatore mobile equidistante pochi metri da ben due scuole materne. L'importante è che il nostro telefonino “prenda” bene per avvisare quando buttare la pasta e prendere appuntamenti per la serata.
Senza dimenticare che, antenne telefoniche a parte, le preoccupazioni vere di chi più di due anni fa sui blog ha iniziato la battaglia per la regolamentazione, nascevano dalle emissioni di impianti radiotelevisivi. A Ceglie ce ne sono due: il primo in contrada Montevicoli, il secondo in contrada Pisciacalze. Soprattutto quest'ultimo impianto (su cui si appoggiano ben sette emittenti tra radio e tv), in una rilevazione di qualche tempo fa, in un punto di rilevazione registrava un valore di intensità del campo elettrico (V/m) pari a quasi il doppio dei valori di attenzione previsti dal DPCM dell’8 luglio 2003 (in applicazione della Legge 36/2003). Cliccando qui potete leggere i valori in dettaglio.
Nell'ottobre di nove anni fa si era già parlato di quest'antenna per alcuni strani disagi dei residenti in zona. Leggete attentamente l'articolo di IdeaNews (notizia del 2 ottobre 2002) Clicca qui
Il ruolo della politica
A Ceglie vige da anni il far west, l'antenna selvaggia, in assenza di una regolamentazione da parte del Comune. Non l'ha fatta chi c'era prima, non l'ha ancora fatta chi ci amministra oggi.
Nel Consiglio comunale del 30 agosto scorso, era stata deliberato all'unanimità, su proposta del consigliere Rodio, di approfondire le cause dell’alta percentuale di mortalità per tumore nella nostra città nonché ad approvare, al riguardo, un regolamento e un piano di localizzazione di antenne di telefonia mobile e ripetitori radio-televisivi a Ceglie.
Cosa è stato fatto? E' stata avviata qualche procedura di approfondimento? E soprattutto, in merito alle antenne, si era promesso “Tra 60, massimo 90 giorni, tempo entro cui gli uffici potranno localizzare i siti e predisporre il regolamento, si tornerà in consiglio per approvarlo”. Beh, il tempo è passato. Cosa avete prodotto al riguardo? Come mai noi cittadini non ne abbiamo saputo più nulla? Nessuno, consiglieri o Giunta, ha ancora presentato uno straccio di regolamento, pure copiato, al riguardo?
In questi ultimi anni la nostra città è stata colpita da un numero altissimo di patologie tumorali di vario tipo e anche da casi di leucemia. Non stiamo indicando esclusivamente l'inquinamento elettromagnetico. Ma possiamo escludere con certezza che perlomeno esso sia una delle cause? Non si può tralasciare l'approfondimento anche di questo aspetto dal punto di vista dell'analisi. E di certo occorre una programmazione comunale sui siti dove consentire la realizzazione di antenne e ripetitori.
In particolar modo, bisognerebbe fare una mappatura delle aree risultate percentualmente più colpite dalla malattia per cercare di capirne di più e poi indagare a tutto campo (analizzando terreno, acqua e aria). Ne va della nostra salute. Siamo stanchi dei tragici bollettini periodici di nostri familiari, amici o conoscenti colpiti da patologie tumorali. Vogliamo sapere davvero cosa sta accadendo a Ceglie. Non si può più perdere tempo.
Per leggere i post precedenti sull'argomento, clicca qui
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"CEGLIE CONTRO IL CANCRO: insieme per informare e prevenire"
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