Uno dei temi più “caldi” del dibattito politico di queste settimane è il tema del lavoro e delle riforme ad esso collegate. In particolare la possibile revisione dell'art.18 dello statuto dei lavoratori. E' un tema certamente non nuovo nel mondo politico e nel confronto tra le parti sociali. La novità rispetto al passato, al di là del merito della questione, è che a confrontarsi sul problema, in ruoli chiave, sono tre donne: il ministro del Lavoro Elsa Fornero, la leader della Cgil Susanna Camusso, la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia.
Ne parla anche Panorama:
Fatto sta che il nostro futuro, la nostra pensione, la sopravvivenza e il benessere delle nostre famiglie, sono affidati al dialogo/scontro fra tre donne di potere: la ministra del Lavoro e delle Pari opportunità Elsa Fornero, la leader della Cgil Susanna Camusso, e la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. Se aggiungiamo che il segretario generale del Senato, il grand commis che comanda la macchina legislativa della Camera più alta, si chiama Elisabetta Serafini, abbiamo un quadro e quartetto roseo che fa ben sperare. Perché va detto anche questo: le donne hanno una concretezza da madri di famiglia, puntano e inseguono l’obiettivo con tutte le forze, usano senza scrupoli tutti gli strumenti (fino alle lacrime) convincendo per prime se stesse del proprio candore, e in caso di passi falsi o insuccesso, sanno farsi perdonare. Non si arrendono mai. E tra loro s’intendono. Leggi tutto
Dopo tanta politica mediocre rappresentata da uomini non sempre all'altezza del loro ruolo, speriamo nelle donne. In donne serie e preparate, non nelle solite “amichette” catapultate in Parlamento con le liste "bloccate".
E dalle nostre parti?
La Giunta regionale pugliese rappresenta un punto di riferimento ineguagliato dal punto di vista del ruolo delle donne ai vertici del governo. Su 14 assessori regionali ben sette, la metà, sono donne, in ruoli centrali: sviluppo economico, assetto del territorio, welfare, ecc. Clicca qui
A livello locale invece, dal punto di vista, del ruolo femminile, la situazione è disastrosa, in maniera perfettamente bipartisan. Destra e sinistra. Sono ormai tanti (troppi) anni che il Consiglio comunale a Ceglie vede la presenza esclusiva di politici uomini. Nelle competizioni elettorali comunali la presenza delle donne nelle liste, prevista anche dalla legge attraverso le “quote rosa”, non manca. Ma poi i partiti sostengono realmente e in maniera convinta queste candidature, oltre ai soliti big? Qualche dubbio ci rimane. Anche la struttura interna ai partiti, da questo punto di vista, parla in maniera prevalente un linguaggio maschile. Vi è mai capitato di sentire di un segretario politico donna?
Probabilmente, se anche a livello locale la politica e le istituzioni fossero più “rosa”, si respirerebbe un'aria di freschezza e di rinnovamento. Perchè resto convinto che siano tante le donne, giovani o meno, che abbiano a cuore i problemi della città e sarebbero disposte ad impegnarsi in prima persona, se si desse loro vero spazio.
E chissà se magari, un giorno, arriveremo anche ad avere, a rappresentarci e amministrarci, un sindaco donna. Si potrebbe provare, perchè no?