Ieri in
conferenza stampa presso il Comune sono stati presentati i contenuti delle verifiche sulle acque della falda acquifera profonda oltre che della convenzione
per lo smaltimento dell'amianto. Ci raccontano tutto questa mattina
il Quotidiano
e la Gazzetta del
Mezzogiorno.
Presentati dunque i dati emersi dalle analisi condotte dall'Arpa Dap di Brindisi che ha prelevato campioni di acqua a 160 metri nel sottosuolo in un pozzo situato in contrada Palagogna a Ceglie. Obiettivo era la verifica dell'eventuale presenza di sostanze nocive e contaminanti. L'esito è stato che la falda acquifera non è contaminata da sostanze tossiche e dunque l'acqua è potabile. Nel 2013 inoltre dovrebbe essere installata una centralina fissa in via Ovidio per monitorare la qualità dell'aria.
Riguardo all'amianto, si azzerano i
costi fissi, restando a carico del cittadino il costo di 0.80 euro+iva al kg per il recupero e trasporto dell materiale (più eventuali
costi aggiuntivi).
Il cittadino
potrà rivolgersi alla ditta e concordare il preventivo dei lavori.
Al momento della stipula del contratto, l'interessato dovrà a versare
il 40% dell'importo totale. La ditta poi dovrà presentare il piano
di lavoro alla Asl che in 30 giorni, rilascerà l'autorizzazione.
Occorreranno dunque circa 45 giorni per completare la bonifica del
sito e liquidare le spese”.
Infine, una precisazione: nei commenti al
post di ieri, parlando di amianto, un commentatore “anonimo” si
chiedeva come mai la precedente amministrazione non avesse (a suo
dire) stipulato una convenzione sullo smaltimento dell'amianto
chiamando in causa l'ex assessore Rocco Argentiero. Lo stesso
Argentiero è poi intervenuto per smentire questa notizia e
puntualizzare. Clicca qui per leggere tutto
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