Non è un bel momento per quel che resta dell'UDC da Roma a Bari passando per la nostra provincia. Un partito decimato nelle percentuali alle scorse elezioni politiche e ancora indeciso sul suo futuro dopo la fine del "Laboratorio Ferrarese" di cui nessuno pare stia sentendo particolarmente la mancanza.
Dove vanno? Al centro? A destra? A sinistra? Chissà. Non a caso, l'Udc ha per simbolo una vela, forse a simbolizzare metaforicamente che si muove dove tira il vento.
Dove vanno? Al centro? A destra? A sinistra? Chissà. Non a caso, l'Udc ha per simbolo una vela, forse a simbolizzare metaforicamente che si muove dove tira il vento.
Intanto è notizia di ieri che
l'ormai ex segretario regionale del partito di Casini, Angelo Sanza (che tra
l'altro era due mesi fa alla presentazione del libro di Ciriaco De Mita presso il
castello ducale di Ceglie) ha abbandonato l'UDC per aderire al "Centro Democratico"
di Bruno Tabacci, partito alleato del PD. E con lui sono approdati al
centrosinistra diversi consiglieri comunali della provincia e in particolar
modo di Francavilla Fontana.
La scissione dell'atomo, applicata alla politica. La nave continua a perdere pezzi e il segretario provinciale Ciro Argese fatica a contenere il fuggi-fuggi generale. A Francavilla è stato disposto infatti l'ennesimo commissariamento. Leggi tutto
La scissione dell'atomo, applicata alla politica. La nave continua a perdere pezzi e il segretario provinciale Ciro Argese fatica a contenere il fuggi-fuggi generale. A Francavilla è stato disposto infatti l'ennesimo commissariamento. Leggi tutto
Pare vada tutto bene invece (dicono loro) a Ceglie dove l'Udc, all'indomani di un risultato alle politiche vicino al 2%, negli ultimi mesi, dimenticando tre anni di dura e a volte feroce critica all'amministrazione di centrodestra (clicca qui per ricordare), si è improvvisamente convertita sulla via De Nicola, con un ribaltino che l'ha portata sostanzialmente ad essere una piccola appendice politica dell'area caroliana. Meritandosi di essere ribattezzata "Unione Di Caroli". Anche in politica esistono i colpi di fulmine.
Bisognerà vedere quanto i loro
elettori, quelli che ai comizi affollavano la piazza gridando "Mai accordi
col Pdl", avranno apprezzato. Ma sono problemi loro. Quel che è certo è che
la città, con tutti i suoi problemi quotidiani che qualche kermesse estiva non
può nascondere, ha bisogno di aria nuova e fresca e di dire "basta"
ai vecchi riti di una vecchia e noiosa politica, che continua a voler riesumare
l'immagine di una prima repubblica che non esiste più.