F F Tribuna Libera: La politica è una cosa seria

venerdì 20 settembre 2013

La politica è una cosa seria





Cose che succedono su Facebook. Nei giorni scorsi un utente chiede l'amicizia al profilo FB di TribunaLibera. Accetto. Si presenta (profilo verosimilmente tarocco) come un giovane cegliese, come foto ha quella di una manifestazione studentesca svoltasi a Ceglie qualche mese fa. Oggi, a sorpresa, mi ritrovo aggiunto da costui, insieme ad altri 300 utenti, in un gruppo apparentemente di satira politica ma in realtà di bassissimo livello. E' un gruppo che prende di mira un politico cegliese. Che c'è di nuovo? - direte - La satira fa parte della politica. E' vero ma il livello, appare subito abbastanza squallido. Nel post in questione si parla di professionismo della politica, categoria già discussa e criticata dalla scienza politica dalla fine dell'Ottocento, ma oggi particolarmente gettonata insieme a quella dei compensi per le cariche istituzionali (di quest'ultima questione ne abbiamo parlato tra l'altro qualche settimana fa sul blog, naturalmente inascoltati dai nostri politici). 

Critica legittima, dicevo, anzi doverosa, soprattutto in questa fase storica, non certo solo nella nostra città. E allora Francè - dirà qualcuno - perchè stai criticando quel post su Facebook, tra l'altro verso una parte politica opposta alla tua? Per un semplice motivo: perchè non mi piace questo stile e mi fa schifo questo clima che qualcuno vuole continuare ad alimentare in questa città, continuando a scaricare letame, ora di qua, ora di là. Questo che state leggendo è un blog il cui ideatore e gestore non ha mai nascosto le sue forti critiche, a volto scoperto e alla luce del sole, al centrodestra cegliese, nelle sue forme pre e post ribaltino (e continuerà ad esprimerle rispetto all'inadeguatezza politica di tutto il centrodestra cegliese). Ma credo che sia vigliacco criticare, chiunque esso sia, non per il suo ruolo politico o per le sue scelte politiche (critica più che legittima), quanto con l'attacco alle persone, con le insinuazioni sul loro lavoro, con il chiamare in causa le famiglie attraverso i soprannomi,  col voler umiliare le persone (e indirettamente i familiari di quelle persone) attraverso immagini come l'elemosina, la colletta popolare,  e via sprofondando.

Questa non è critica politica nè tantomeno satira: questa è denigrazione delle persone che non può essere accettata, al di là delle simpatie politiche di ognuno di noi (e dal personaggio politico in questione io sono stato, sono e sarò sempre lontanissimo). Questo modo di voler trasformare il confronto e anche la dura critica politica in una sorta di stagno melmoso dell'ingiuria è una cosa che, da cittadino e da persona di centrosinistra, mi dà il vomito. E a chi dice che in fondo è solo uno sfottò rispondo ancora più disgustato. Perchè, se si decide di legittimare questo modo di attaccare a livello politico,  chiedo a costoro cosa risponderanno, domani, tra un mese, tra un anno, quando a finire nel tritacarne dell'insinuazione e della denigrazione magari sarà qualche altro politico a loro più vicino come orientamento o se ci finisse proprio il nostro "giustificante"? Come potrebbe difendersi da queste mani anonime che si dilettano sulle tastiere per creare una unica palude culturale di insinuazione e denigrazione che si ritorcono contro di lui e rispetto a cui ha giustificato questo approccio infame? Come reagiresti se domani capitasse proprio a te che stai leggendo?

E' questo un clima che va decisamente respinto, iniziando una trasformazione di cultura politica, proprio come alcuni di noi hanno deciso di provare a fare. Occorre svelenire l'aria, lavorare per un confronto politico che torni a essere civile, rispettoso, per quanto forte e serrato. E bisogna pretenderlo.  La politica, vorrei dire a questo/i personaggio/i che si nasconde/ono dietro nomi inventati e protetti da monitor e tastiere, è una cosa seria, direi anche quasi sacra perchè è il massimo impegno di amore per la propria comunità. Questi comportamenti la degradano a cloaca nauseante e ciò, oltre a schifare chi nel ruolo della politica per cambiare le cose ci crede davvero, è un atteggiamento che un'opinione pubblica civile e democratica deve respingere in maniera decisa e convinta.




La politica è una cosa seria