Cose che succedono su Facebook.
Nei giorni scorsi un utente chiede l'amicizia al profilo FB di TribunaLibera.
Accetto. Si presenta (profilo verosimilmente tarocco) come un giovane cegliese, come foto ha quella di una
manifestazione studentesca svoltasi a Ceglie qualche mese fa. Oggi, a sorpresa,
mi ritrovo aggiunto da costui, insieme ad altri 300 utenti, in un gruppo
apparentemente di satira politica ma in realtà di bassissimo livello. E' un
gruppo che prende di mira un politico cegliese. Che c'è di nuovo? - direte -
La satira fa parte della politica. E' vero ma il livello, appare subito abbastanza squallido. Nel post in questione si parla
di professionismo della politica, categoria già discussa e criticata dalla
scienza politica dalla fine dell'Ottocento, ma oggi particolarmente gettonata insieme
a quella dei compensi per le cariche istituzionali (di quest'ultima questione ne abbiamo parlato tra
l'altro qualche settimana fa sul blog, naturalmente inascoltati dai nostri
politici).
Critica legittima, dicevo, anzi
doverosa, soprattutto in questa fase storica, non certo solo nella nostra
città. E allora Francè - dirà
qualcuno - perchè stai criticando quel
post su Facebook, tra l'altro verso una parte politica opposta alla tua?
Per un semplice motivo: perchè non mi piace questo stile e mi fa schifo questo
clima che qualcuno vuole continuare ad alimentare in questa città, continuando
a scaricare letame, ora di qua, ora di là. Questo che state leggendo è un blog il cui ideatore e gestore non ha mai nascosto le sue forti critiche, a volto scoperto e alla luce del sole, al centrodestra cegliese, nelle sue forme pre e post ribaltino (e continuerà ad esprimerle rispetto all'inadeguatezza politica di tutto il centrodestra cegliese). Ma credo che sia vigliacco
criticare, chiunque esso sia, non per il suo ruolo politico o per le sue scelte
politiche (critica più che legittima), quanto con l'attacco alle persone, con le
insinuazioni sul loro lavoro, con il chiamare in causa le famiglie attraverso i soprannomi, col voler umiliare le persone (e
indirettamente i familiari di quelle persone) attraverso immagini come
l'elemosina, la colletta popolare, e via
sprofondando.
Questa non è critica politica nè tantomeno
satira: questa è denigrazione delle persone che non può essere accettata, al di
là delle simpatie politiche di ognuno di noi (e dal personaggio politico in
questione io sono stato, sono e sarò sempre lontanissimo). Questo modo di voler
trasformare il confronto e anche la dura critica politica in una sorta di stagno
melmoso dell'ingiuria è una cosa che, da cittadino e da persona di centrosinistra,
mi dà il vomito. E a chi dice che in fondo è solo uno sfottò rispondo ancora
più disgustato. Perchè, se si decide di legittimare questo modo di attaccare a
livello politico, chiedo a costoro cosa risponderanno,
domani, tra un mese, tra un anno, quando a finire nel tritacarne
dell'insinuazione e della denigrazione magari sarà qualche altro politico a
loro più vicino come orientamento o se ci finisse proprio il nostro
"giustificante"? Come potrebbe difendersi da queste mani anonime che
si dilettano sulle tastiere per creare una unica palude culturale di
insinuazione e denigrazione che si ritorcono contro di lui e rispetto a cui ha
giustificato questo approccio infame? Come reagiresti se domani capitasse
proprio a te che stai leggendo?
E' questo un clima che va
decisamente respinto, iniziando una trasformazione di cultura politica, proprio
come alcuni di noi hanno deciso di provare a fare. Occorre svelenire l'aria, lavorare per un confronto politico
che torni a essere civile, rispettoso, per quanto forte e serrato. E bisogna
pretenderlo. La politica, vorrei dire a
questo/i personaggio/i che si nasconde/ono dietro nomi inventati e protetti da
monitor e tastiere, è una cosa seria, direi anche quasi sacra perchè è il
massimo impegno di amore per la propria comunità. Questi comportamenti la
degradano a cloaca nauseante e ciò, oltre a schifare chi nel ruolo della
politica per cambiare le cose ci crede davvero, è un atteggiamento che
un'opinione pubblica civile e democratica deve respingere in maniera decisa e
convinta.