Alcune settimane fa, come gruppo "In Movimento" lanciammo una proposta ai politici della nostra città presenti nelle Istituzioni comunali: un taglio parziale delle loro indennità da destinare alle famiglie cegliesi in difficoltà.
Ieri l'Udc ha nominato diverse volte In Movimento nel corso di una conferenza stampa.
Questo uno dei passaggi:
"Dicono: riduciamo gli stipendi dei consiglieri comunali! I consiglieri
comunali prendono 20 euro a gettone di presenza ogni Consiglio comunale.
Togliamolo, non è che lo dobbiamo diminuire... togliamolo proprio! sono
disponibile, accetto la proposta del movimento "in Movimento",
togliamo tutti i gettoni di presenza ai consiglieri, non c'è problema. Però,
scusate, (e qui il tono della voce si fa triste e quasi commosso) gli assessori che prendono 800 euro,
lasciano il proprio lavoro, lasciano la propria attività, lasciano la propria
famiglia .... scusate ... Io vorrei sapere chi dei cittadini cegliesi è
disponibile a lasciare la propria attività in maniera totalmente gratuita ...
però, scusate, non facciamo i demagoghi... perchè io capisco che si dice
"riduciamo gli stipendi dei parlamentari" e dei consiglieri
regionali, ma dei consiglieri comunali !! Togliamoli, qual è il problema?"
(Ciro Argese, Udc, 11 settembre)
E così l'amico Ciro vuol farci passare come coloro che vogliono togliere il "pane di bocca" ai politici e alle loro famiglie. Normalmente sono i politici che devono occuparsi dei cittadini bisognosi. A Ceglie, secondo questa logica, sarebbero i cittadini a doversi occupare degli assessori bisognosi? In realtà forse chi risponde (in ritardo) alla proposta di "In Movimento", quella proposta non l'ha letta attentamente.
Come abbiamo già scritto in quell'appello, la proposta è una proposta naturalmente simbolica, ma che può dare un segno concreto a tante famiglie cegliesi che stanno vivendo momenti difficili dal punto di vista economico. E sono tante, troppe. Abbiamo proposto non l'azzeramento ma un taglio simbolico delle indennità di sindaco, assessori e presidente del consiglio comunale, oltre che dei gettoni di presenza per i consiglieri, così come tanti Comuni hanno fatto in tante parti d'Italia (basta fare un giro su Google per rendersene conto) in un momento di crisi economica generale che pesa ancor più sulle fasce più deboli della popolazione. C'è gente che non solo non arriva alla fine del mese, ma non sa come arrivare alla fine della giornata. Poi uno può anche chiudere gli occhi e far finta di non vedere ... Ma le Cose non cambiano.
Quello proposto era un piccolo aiuto, molto piccolo. Ma per tante persone può essere importante. Le somme infatti, secondo la proposta, andrebbero destinate ad un apposito capitolo di bilancio che potrebbe essere denominato: “Aiuto alle famiglie in difficoltà: contributo volontario da parte degli amministratori”. Anche questi sono piccoli segnali che possono riavvicinare i cittadini alla politica e viceversa. Naturalmente è una decisione che solo il Consiglio e la Giunta nella loro autonomia possono prendere. Rifiutate pure la proposta ma evitate di ricorrere ad accuse di "demagogia" o amenità del genere. Grazie.
Come abbiamo già scritto in quell'appello, la proposta è una proposta naturalmente simbolica, ma che può dare un segno concreto a tante famiglie cegliesi che stanno vivendo momenti difficili dal punto di vista economico. E sono tante, troppe. Abbiamo proposto non l'azzeramento ma un taglio simbolico delle indennità di sindaco, assessori e presidente del consiglio comunale, oltre che dei gettoni di presenza per i consiglieri, così come tanti Comuni hanno fatto in tante parti d'Italia (basta fare un giro su Google per rendersene conto) in un momento di crisi economica generale che pesa ancor più sulle fasce più deboli della popolazione. C'è gente che non solo non arriva alla fine del mese, ma non sa come arrivare alla fine della giornata. Poi uno può anche chiudere gli occhi e far finta di non vedere ... Ma le Cose non cambiano.
Quello proposto era un piccolo aiuto, molto piccolo. Ma per tante persone può essere importante. Le somme infatti, secondo la proposta, andrebbero destinate ad un apposito capitolo di bilancio che potrebbe essere denominato: “Aiuto alle famiglie in difficoltà: contributo volontario da parte degli amministratori”. Anche questi sono piccoli segnali che possono riavvicinare i cittadini alla politica e viceversa. Naturalmente è una decisione che solo il Consiglio e la Giunta nella loro autonomia possono prendere. Rifiutate pure la proposta ma evitate di ricorrere ad accuse di "demagogia" o amenità del genere. Grazie.