Oggi la commemorazione
del 71esimo anniversario dell'8 settembre 1943, storica data in cui fu
annunciato l'armistizio tra Italia e Alleati, a seguito della caduta di Benito
Mussolini per opera del Gran Consiglio del Fascismo e di re Vittorio Emanuele.
Sarebbero seguiti altri lunghi mesi di guerra contro l'ex alleato nazista,
violenze e atrocità ma il cammino verso la libertà e la democrazia era ormai
inarrestabile.
Riporto un articolo
scritto l'anno scorso dallo storico e nostro concittadino, prof. Vito Antonio
Leuzzi, direttore dell'Istituto pugliese
per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea di Bari.
"Le clausole armistiziali
prevedevano, infatti, la tenuta della capitale e la garanzia dell’accesso ai
porti navali nell’Italia meridionale. Solo quest’ultima condizione si
concretizzò per la forte resistenza di cui furono protagonisti il 9 settembre
in Puglia alcuni reparti militari sostenuti dai civili a Taranto e Bari e in
diverse altre località della regione tra cui Ceglie Messapica, Putignano,
Bitetto, Castellaneta, Noci ed in seguito Barletta e i centri della Capitanata.
I reparti germanici stanziati nella regione che avevano predisposto in base al
piano «Achse» (mietitura) l’attacco ai porti, alle strutture delle
radio-comunicazioni, ai depositi militari, alle più importanti vie di
comunicazione ed all’Acquedotto pugliese, si trovarono di fronte una
inaspettata e spontanea resistenza italiana" Leggi tutto
Ed anche il TGR l'anno scorso in un
servizio citò il ruolo della nostra città:
"All'annuncio
dell'armistizio, i tedeschi si ritirano subito dalle province di Lecce, Birndisi
e Taranto, smantellano la grande antenna di Montesardo e abbandonano il
loro comando a masseria Ferruzzo a Ceglie Messapica quasi a conferma di un
patto scellerato con la Monarchia in fuga".