Torniamo a parlare del problema delle palestre delle scuole medie cegliesi chiuse. La scorsa settimana era stato sollevato da un cittadino il problema della mancanza di uno spazio per i giovani che praticano la pallavolo a Ceglie. Clicca qui
L'altro giorno sull'argomento era intervenuta, sul Quotidiano, l'assessore comunale allo sport Mariangela Leporale.
Oggi sempre il Quotidiano riporta la replica di Mimma Gioia:
EMERGENZA PALAZZETTO:
LA NUOVA PALLAVOLO "CORREGGE" L'ASSESSORE
La società "Nuova Pallavolo Ceglie" risponde all'assessore Mariangela Leporale, secondi cui sono quattro le palestre della città dove è possibile praticare il volley: due coperte (scuola elementare "De Amicis" e "Palasport 2006") e due scoperte (centro sportivo polivalente e scuola media "Vinci").
In una nota la titolare della società sportiva, Mimma Gioia, ribadisce la mancanza di palestre adatte, precisando che un campo di pallavolo "necessità di pali e rete e non di due canestri, come quelli che si trovano alla Vinci, mentre il terreno di gioco deve essere liscio e non come quello del centro polivalente, adatto al calcetto".
In una nota la titolare della società sportiva, Mimma Gioia, ribadisce la mancanza di palestre adatte, precisando che un campo di pallavolo "necessità di pali e rete e non di due canestri, come quelli che si trovano alla Vinci, mentre il terreno di gioco deve essere liscio e non come quello del centro polivalente, adatto al calcetto".
Poi critica le modalità di ripartizione di spazi e orari al "Palasport": "Non è vero - dice - che il criterio di assegnazione è stabilito in base agli iscritti, poichè all'inizio dell'attività, quando vengono ripartiti gli spazi, nessuno conosce il numero effettivo di quanti si iscriveranno. L'unico criterio adottato è stato sempre quello di risolvere il problema in modo frettoloso e sommario, imponendo alle associazioni criteri fiscali molto esosi e favorendo alcuni a discapito di altri".
In merito alla riunione di settembre, tra assessore e associazioni sportive, l'allenatrice sottolinea: "C'era un nostro dirigente, perchè noi avevamo una vacanza prenotata da due mesi". E sbotta: "Ma a cosa è servita la riunione? Il palazzetto libero a tutti? Che orari? Dalle 14 alle 15.30 oppure dalle 21? Due giorni a settimana? E chi alleno alle 14 se i piccoli hanno rientro a scuola e giustamente alle 18 devono allenarsi le squadre maggiori?".