Ricevo e pubblico:
“Il senso di
Angelo per la neve” è il titolo della mostra fotografica-poetica che sarà
inaugurata e presentata il 5 febbraio 2015 presso il Castello Ducale di Ceglie
Messapica alle ore 18.00 alla presenza dell’autore Angelo Ciciriello, dal
sacerdote don Franco Candita, dal saggista e pubblicista professor Gerardo
Trisolino, dall’assessore alla Cultura avvocato Mariangela Leporale. All'inizio della serata, gli alunni della scuola media "Leonardo da Vinci" e della Street Band leggeranno le poesie accompagnati dal suono melodioso della fisarmonica.
Sono stati
coinvolti nell'iniziativa gli studi fotografici cittadini che hanno curato
l’elaborazione grafica e la stampa delle foto scattate dall'autore durante
l’ultima nevicata sul paese.
“Testimone di un
mondo che nasce visibile solo quando muore – ha spiegato Angelo Ciciriello –
oltre ad essere il sottotitolo della mostra sarà la traccia che seguirò per
accompagnare adulti e bambini nel viaggio meraviglioso e misterioso di creature
invisibili scoperti dal semplice fuoco della curiosità e che attraverso diversi
linguaggi si porrà il problema della creazione, dei fenomeni sensibili che ci
proiettano in un’altra dimensione come quella del sacro e del fantastico che
irrompe nel nostro quotidiano attraverso la porta dell’immaginazione e della
meraviglia, senza delle quali saremmo preda dell’angoscia e dello sconcerto di
fronte all'enormità del mondo. Cosa che
fa dire al poeta e scrittore J.B.S. Aldan : Il mondo perirà per carenza non di
meraviglie, ma di meraviglia”.
“Dai cumuli alla deriva su strade cittadine e di
campagna arrivano anche altri messaggi – ha continuato l’autore – la neve pulisce,
anestetizza, è una spugna che assorbe il buono e il brutto, la neve bianca
immacolata diventa nera per il nostro vivere contro natura; diversi messaggi
che ci portano poi al cuore della riflessione cioè sulla vita complessiva che
coinvolge anima e corpo in rapporto al cielo del sacro e alla terra nostra
madre. Questi animali che animano l’ultima neve e che guardano il sole in una
sorta di eutanasia dolce, son il segno meraviglioso che rimanda al sublime,
all’ineffabile, al senso del mistero del cosmo che prova il bambino muto di
fronte alla volta celeste, che lo si affronti o meno in assenza o in
compresenza di un’idea di Dio”.