E la xylella fastidiosa, il batterio che fa strage di ulivi, pare sia arrivata anche nel brindisino. Nelle campagne di Oria per la precisione (Clicca qui). Sul Nuovo Quotidiano di Puglia di questa mattina è stata pubblicata un'intervista al riguardo ad un esperto del settore: il prof. Franco Nigro, nostro concittadino e docente di patologia vegetale presso la Facoltà di Agraria dell'Università di Bari.
Di seguito l'intervista:
"L'area contaminata deve essere sottoposta a rigorosi controlli"
"L'area contaminata deve essere sottoposta a rigorosi controlli"
Quanto è estesa la zona
contagiata?
"Al momento non è
possibile definire con certezza l'estensione del focolaio individuato
a Oria. L'area con piante sintomatiche dovrebbe essere di una decina
di ettari o poco più: non conosciamo l'estensione dell'area con
piante infette ma al momento senza alcun sintomo della malattia.
Soltanto un monitoraggio ed un campionamento puntuale dell'area potrà
darci indicazioni esatte".
Si è certi che si tratti
di xylella? E quando e come potremo saperlo con sicurezza?
"I campioni prelevati dal
focolaio oritano sono certamente infetti dal batterio “Xylella
fastidiosa”. Il risultato è certificato dal laboratorio
autorizzato a tale tipo di analisi e verificato attraverso le due
diverse metodiche (sierologica e molecolare) previste dagli attuali
protocolli diagnostici. Sono tuttora in corso, invece, le analisi per
accertare la presenza di funghi tracheomicotici nel legno delle
piante infette”.
Come ci si è accorti del
contagio?
"La segnalazione è stata
effettuata martedì corso dal proprietario dell'oliveto, il quale
aveva notato sintomi inusuali di disseccamento sulla chioma di piante
presenti sia nel suo terreno che in quello dei vicini. Si trattava di
piante delle varietà tipiche della zona: Cellina di Nardò e
Ogliarola Salentina, di età variabile dai 20-30 ai 60-70 anni”.
Come possono difendersi
gli altri agricoltori della zona?
"Attenendosi alle linee
guida emanate ad inizio anno dalla Regione Puglia le quali consistono
essenzialmente nelle buone pratiche agricole. Di sicuro al momento
non esistono in commercio prodotti chimici efficaci e autorizzati al
controllo e cura dei batteri. Qualsiasi informazione e/o pubblicità
in tal senso ha solo carattere speculativo ed economicamente dannoso
per le aziende".
Cosa prescrive di fare la
legge in caso di conferma del contagio?
"La determina dirigenziale
regionale n. 3 del 16 gennaio 2015 (clicca qui) definisce e delinea le diverse
zone in cui deve essere effettuata la lotta obbligatoria contro il
batterio ed il suo principale insetto vettore (Philaenus spumarius).
Prima che il focolaio di Oria fosse identificato, la cartografia
ufficiale delimitava le aree della zona infetta, zona cuscinetto,
fascia di eradicazione e cordone fitosanitario, nelle quali erano
previsti intervenuti di lotta obbligatoria secondo la normativa
vigente. E' evidente che adesso bisognerà ridefinire la
perimetrazione delle aree e procedere con l'applicazione della
normativa che, in alcune delle aree predette, prevede anche
l'abbattimento delle piante infette".
Ci sono delle voci
insistenti su un secondo focolaio in provincia di Taranto, a
Grottaglie?
"Sintomi sospetti sono
stati osservati su alcune piante della zona di Grottaglie. Sono in
corso gli accertamenti necessari".