Fino a qualche settimana
fa, di pensioni di reversibilità si parlava soltanto in riferimento
all'estensione di questo diritto alle coppie di fatto,
etero e gay. Da qualche giorno se n'è tornato a parlare anche per il
disegno di legge delega presentato dal governo che punta ad una loro
generale sforbiciata. Non la applicheranno naturalmente a chi gode
del diritto acquisito ma a chi viene dopo. Come il Jobs act: anche
qui la possibilità di licenziare senza giusta causa vale per gli
sfortunati che verranno dopo l'approvazione della legge, in una
progressiva riduzione di diritti. Come siete umani ...
Uno dei più grandi
statisti del Novecento il democristiano Alcide De Gasperi, diceva “Un
politico pensa alle prossime elezioni, un uomo di Stato pensa alle
prossime generazioni”. E' indubbio che, delle generazioni più giovani, l'attuale
governo (che solo a parole ormai attua politiche di centrosinistra) stia
facendo carne da macello sociale.
Qual è il fulcro della "riforma"? Le reversibilità non rientrerebbero più nelle prestazioni
previdenziali ma in quelle assistenziali. Quindi la pensione di
reversibilità del coniuge superstite viene subordinata all'I.S.E.E. e
quindi al reddito familiare, non più a quello individuale. Esempio: se una vedova vive
nella stessa abitazione con un figlio che guadagna anche pochi euro
con un lavoretto (oppure c'è una casetta di proprietà, comprata dopo anni di sacrifici) e questo fa salire l'Isee familiare oltre la soglia limite prevista - che è di solito molto bassa -, salterebbe il diritto alla reversibilità della pensione del
marito che non c'è più. Tanti saluti. Lo Stato incassa il tutto. E questo nonostante il caro estinto abbia versato contributi per decenni.
Si ridurranno dunque
il numero delle pensioni di reversibilità pagate e lo Stato
risparmierà un bel po' di soldini. La beffa più grande è che questo
provvedimento è stato pensato, anche nel nome, per ridurre la
povertà … Come? Creando nuovi poveri?
Andate a quel paese.