Come Tribuna Libera aveva già scritto tre settimane fa (clicca qui), Giuseppe Conte, il presidente del Consiglio nel governo guidato di fatto da Matteo Salvini, sarà a Ceglie Messapica il 7 settembre prossimo ospite dell'appuntamento politico dal titolo "La piazza".
Sotto l'occhio vigile del casaleggiano Rocco Casalino, suo portavoce, il premier risponderà alle domande di Angelo Maria Perrino, ideatore e conduttore dell'evento.
Ci si attende una platea numerosa.
E' la seconda volta negli ultimi anni che i massimi vertici di un governo fanno un passaggio da Ceglie Messapica. Nel 2014 (erano i tempi del monolore NCD alla guida della città) fu la volta del vicepresidente del Consiglio Angelino Alfano, numero 2 del governo Letta.
Scommettiamo che tra chi, tra i politici cegliesi, applaudì entusiasta Alfano sarà tra chi applaudirà ancora più entusiasticamente anche Conte, pur politicamente opposto? La politica messapica è in costante evoluzione.
Intanto ieri sera è stata la volta dell'intervento del ministro Barbara Lezzi, la grillina che sosteneva che l'aumento del PIL dipendeva dal caldo e dai condizionatori d'aria. Sulla questione Ilva è stata un po' evasiva. Un po' come anni fa il democristianissimo Arnaldo Forlani (detto "il coniglio mannaro") che prima delle interviste usava raccomandare ai giornalisti: "Ricordate: domande incisive, risposte evasive".
Proprio ieri sera, Giovanni Dovizioso ha fatto una domanda precisa al ministro sul futuro di Tecnomessapia e su cosa conta di fare il Governo. Ricorderete che i rappresentanti dei lavoratori di Tecnomessapia avevano richiesto a fine giugno, nelle vicinanze della scadenza del loro contratto di lavoro, un incontro col ministro Di Maio (clicca qui).
Ad oggi non è arrivata neanche una semplice risposta a questa richiesta mentre nel frattempo questi lavoratori hanno perso il posto di lavoro.
Ecco il video (realizzato da Mimmo Barletta per il blog AhiCeglie) della domanda fatta ieri.
Il ministro si è impegnata a sollecitare il ministro Di Maio a rispondere, pur in ritardo.
Speriamo bene.
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