F F Tribuna Libera: Quando li chiamavano "Sovversivi"

mercoledì 27 marzo 2019

Quando li chiamavano "Sovversivi"




In un momento in cui c'è chi rivaluta fascismo e dittature, ricordiamo queste grandi persone, figli della nostra terra, che si sacrificarono per la libertà di tutti.








Venerdì 29 marzo alle ore 17,00 nell’atrio del Municipio di Ceglie Messapica sarà presentata la mostra documentaria e fotografica dal titolo "Sovversivi (1900–1943)", curata dall’Archivio di Stato di Brindisi e dal Comitato provinciale ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani), in collaborazione con il Comune di Ceglie Messapica. 

La mostra sarà visitabile fino al 5 maggio, dal lunedì al sabato dalle 17.00 alle 19.00 e la domenica dalle 16.00 alle 19.00. L’ingresso è libero e gratuito.





Dopo i saluti dei rappresentanti dell'Amministrazione comunale oltre che di
Maria Ventricelli, direttore dell’Archivio di Stato, Donato Rapito, responsabile ANPI  Ceglie, e Donato Peccerillo, presidente provinciale dell’ANPI, interverrà il prof. Vito Antonio Leuzzi (in foto), direttore dell’Istituto pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia contemporanea. Seguirà la visita al percorso espositivo allestito nelle sale del Museo Archeologico e di Arte Contemporanea.





La mostra, arricchita da una ricerca del tutto inedita su fatti e personaggi cegliesi, approda a Ceglie in un’ulteriore tappa del suo viaggio in provincia di Brindisi: dopo l’esordio a Brindisi nel 2013, trasformata in pannelli fotografici, è stata infatti proposta nel 2015 a Mesagne e a San Pancrazio e nel 2016 ad Ostuni, con larghissimo consenso di pubblico. 








Chi erano i "sovversivi"?


Con il nome generico di “sovversivi” vennero indicati nel 1894, durante il governo Crispi, gli oppositori politici più pericolosi. In seguito la stessa definizione fu attribuita agli antifascisti e, alla caduta del regime, agli ex squadristi e gerarchi fascisti. 

La mostra prende le mosse dalle vicende dei primi “sovversivi”, i socialisti fondatori all’inizio del ‘900 delle leghe e della Camera del lavoro, come Giuseppe Prampolini e Felice Assennato per Brindisi e Cosimo Suma e Donato Virgilio Elia per Ceglie, e dai primi scontri tra fascisti e antifascisti, quale a Ceglie la spedizione punitiva squadrista della vigilia dell’Immacolata del 1922. 



Si passa poi a descrivere, nella seconda sezione, l’instaurarsi della dittatura di Mussolini e gli strumenti adottati per reprimere il dissenso politico. Infine si raccontano le storie di alcuni antifascisti – contadini, muratori, artigiani, intellettuali – che sacrificarono la loro vita e quella delle loro famiglie per opporsi al regime, fino alla sua caduta e alla ripresa dell’attività politica dei partiti. 

Anche in questa sezione non mancano gli approfondimenti su ‘microstorie’ e personaggi cegliesi, come Giuseppe Lodedo, Leonardo Chirulli, Rocco Spina, Francesco Barletta e molti altri che subirono il carcere o il confino, e sul ruolo direttivo che il locale comitato comunista clandestino ebbe nei confronti dei movimenti di Brindisi e provincia. 


A conclusione del percorso, un pannello è dedicato al cegliese Francesco Ricci, personaggio esemplare per la durata e costanza dell’impegno politico prima, durante e dopo il regime e per il ruolo ricoperto nelle file della lotta clandestina.

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Alcune foto dell'archivio di Donato Rapito:

Leonardo Chirulli, Rocco Chirico, Oronzo Vitale, Gennaro Conte e Giovanni Putignano, alcuni degli antifascisti di Ceglie Messapica intervistati anni fa da RAI 3.





Informazioni di servizio 

Sono previste visite guidate per scolaresche, a cura dell’Archivio di Stato e di ANPI Ceglie, in orari antimeridiani, esclusivamente su prenotazione (per informazioni tel. 339 50593077 / 333 255886).



Fonte: comunicato a cura dell’Archivio di Stato di Brindisi – ANPI – Brindisi.



Quando li chiamavano "Sovversivi"