Ho scoperto che è nato (o, meglio, hanno cambiato nome quelli dell'ex idea comune) un gruppo civico dal nome "Cittadini del fare" (come se chi non è con loro stesse a grattarsi la pancia senza fare niente).
Il promotore è sempre lo stesso, l'ex assessore all'ambiente Antonello Laveneziana, dopo i precedenti di "Ceglie nel cuore" e "L'idea Comune". Anche alcuni partecipanti sono gli stessi. Cambia il nome del "contenitore", si aggiunge qualche partecipante, ma il contenuto è sempre, più o meno identico negli anni. Non proprio una novità.
L’approccio alla politica che scrivono di volere è "legato all’azione, al raggiungimento dei risultati" e si rifanno alla "buona amministrazione" degli ultimi dieci anni. In questi giorni stanno arrivando nelle nostre case i bollettini della Ta.Ri., (tributo legato alle percentuali di raccolta differenziata che a Ceglie ci vedono da anni all'ultimo posto, nonostante le ripetute promesse). Dateci un'occhiata: verificate questi magnifici risultati. Non basta "fare", bisognerebbe anche "fare bene".
Una cosa mi trova d'accordo nel comunicato: che i cittadini debbano essere protagonisti del "cambiamento". Proprio per questo, occorre cambiare davvero, dunque andare oltre gli ultimi anni di governo. Qualche elemento positivo c'è stato, non siamo disfattisti, ma il giudizio si esprime sul "totale" (avremo modo di analizzare i dettagli). Se cambiamento deve essere, come si può cambiare chiedendo di lasciare tutto come è oggi, compresi gli amministratori?
Dopo 10 anni di amministrazione della città, è giusto che i cittadini cegliesi provino qualcosa di diverso e di davvero innovativo, una proposta di governo più dinamica ed efficace e meno chiacchiere. E anche qualche faccia nuova.
E' vero, non bisogna tornare indietro (ma vale anche rispetto a chi è al governo dal lontano 2010).
Guardiamo avanti, non solo per cambiare ma anche per migliorare le tante cose che oggi in questa città non vanno. Poi, chiaramente, se come è stata negli ultimi anni Ceglie, dal punto di vista economico, fiscale, ambientale e quant'altro, vi sta bene, potete (anzi dovete) rivotarveli. Li avete già visti all'opera e la democrazia non vieta il "masochismo politico". Però poi non venite a lamentarvi sui social e per strada con la frase "ci l'erem saput ...". Lo sapevate già.
