F F Tribuna Libera: Quello che ha rilevato la Corte dei Conti

sabato 22 luglio 2017

Quello che ha rilevato la Corte dei Conti






In queste ore si sta discutendo della deliberazione della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti relativa al comune di Ceglie Messapica di cui abbiamo parlato anche noi qualche giorno fa. Alcuni concetti prima di leggere quanto seguirà, in modo che tutti possano capire meglio di cosa si tratta:


L’anticipazione di tesoreria (o “di cassa”) è prevista dal  D. Lgs. 267/2000 ed è un prestito a breve termine (con interessi) che viene contratto dall’Ente per pagamenti urgenti ed indifferibili (ad esempio, per pagare stipendi dei dipendenti e i servizi ai cittadini)  in situazioni di mancanza di disponibilità liquide in cassa. L'importo di questa anticipazione non può eccedere i cinque dodicesimi delle entrate correnti accertate  nel penultimo anno precedente. E’ ovviamente una misura straordinaria.




Crediti in conto competenza sono entrate accertate ma non ancora incamerate, es. tasse che il Comune deve ancora incassare materialmente in questo esercizio finanziario. Crediti in conto residui sono pagamenti dovuti in anni precedenti che il Comune ha previsto di incassare ma che ad oggi non ha ancora incassato materialmente.



Situazione di deficitarietà strutturale: cosa significa in dettaglio lo trovate a questo link. Ci sono una serie di parametri da valutare: se la metà di questi parametri presenta valori di deficit, l’ente è considerato strutturalmente deficitario, cioè in una condizione di pre-dissesto su cui bisogna intervenire.







Leggiamo allora la parte centrale della deliberazione (pag. 6-7):


"Il fulcro delle criticità e/o irregolarità dell’Ente appare concentrarsi sulle questioni afferenti le difficoltà di riscossione delle entrate, i flussi di cassa, la presenza di rilevanti crediti da incassare e la conseguente crisi di liquidità che genera il ricorso continuo ad anticipazioni di cassa, peraltro non restituite al termine dell’esercizio.

Dalla documentazione trasmessa dall’ente emerge che, alla data del 31 marzo 2017, l’Ente presentava crediti da incassare in conto competenza per € 5.765.447,54 ed in conto residui per il rilevante importo di € 9.314.562,02; in particolare, si rilevano residui da incassare al 2017 per tassa rifiuti per € 2.591.294,02 e proventi per vendita lotti cimitero per € 127.563,87. I debiti certi ed esigibili al 31 maggio 2017 ammontano a € 1.161.583,71.

Dal riepilogo delle disponibilità liquide al 31 marzo 2017, compilato dall’ente sulla base dell’apposito prospetto trasmesso dalla Sezione durante la fase istruttoria, si rileva che il fondo cassa al 1 gennaio 2017 era pari a zero: che l’anticipazione di tesoreria accordata assommava a € 5.378.097,31; che l’anticipazione utilizzata e non ancora rimborsata nel primo trimestre 2017 è pari a € 1.613.280,29 e che sussistono quote vincolate da restituire per € 39.563,54.

L’Ente presenta, inoltre, aspetti di criticità per tale situazione di liquidità posto che ha fatto ricorso ad anticipazioni di cassa anche negli esercizi 2015 e 2016; tali anticipazioni non risultano restituite alla chiusura dell’esercizio e risulta sussistente per il 2015 anche il relativo parametro di deficitarietà strutturale n. 9 inerente proprio l’eventuale esistenza al 31 dicembre di anticipazioni di tesoreria non rimborsate superiori al 5% rispetto alle entrate correnti.

Si rammenta che, secondo il consolidato orientamento di questa Sezione, il mancato rispetto anche di uno di questi parametri di deficitarietà strutturale costituisce un indice di allarme sulla tenuta dei conti in termini di sana, prudente e corretta gestione finanziaria (…). Tanto è confermato dalla circostanza che, anche allo stato attuale, i pagamenti sono superiori alle riscossioni per effetto di una ridotta capacità di riscossione di parte corrente relativa ad entrate di esercizi precedenti.


La Sezione invita pertanto l’Ente ad incrementare la propria capacità di riscossione al fine di superare le criticità afferenti il costante ricorso ad anticipazioni di cassa che ove non restituite alla chiusura dell’esercizio finiscono per generare un debito a carico del Comune. 

Si rammenta che le anticipazioni di tesoreria possono intervenire soltanto per far fronte a momentanee esigenze di liquidità e che il frequente ricorso alle anticipazioni di cassa può essere sintomo di una precarietà degli equilibri strutturali di bilancio, soprattutto quando il ricorso all’istituto prescinde ai momenti topici della gestione ordinaria nei quali sono maggiori i rischi di illiquidità".




Non aggiungiamo altro.




per leggere la delibera integrale





Quello che ha rilevato la Corte dei Conti