F F Tribuna Libera: Deontologia

sabato 19 febbraio 2011

Deontologia



In democrazia esiste un principio fondamentale che va sotto il nome di “diritto di informazione” e che è un diritto per i cittadini e un dovere per gli organi di informazione. Anche la cronaca giudiziaria (arresti, processi, ecc.) rientra in questo diritto. In particolar modo quando essa riguarda personaggi pubblici, in particolare personaggi che rappresentano i cittadini in seguito al voto democratico.

Il problema si pone quando la cronaca giudiziaria ha per protagonisti persone che non sono personaggi pubblici. E’ naturale che bisogna valutare quella che nella deontologia giornalistica si definisce “l’essenzialità” di una notizia e attuare una serie di tutele rispetto ad un comune cittadino indagato per qualche ipotesi di reato o sottoposto a misure di privazione della libertà personale (es. sigle invece del nome e cognome, divieto di pubblicazione di foto segnaletiche, ecc). Naturalmente bisogna anche considerare l'interesse pubblico, rispetto al singolo caso, a che i nomi dei soggetti di cronaca siano pubblicati e che quindi vengano a conoscenza dell'opinione pubblica. Non si può pretendere che i fatti non vengano raccontati, nè che i nomi non si sappiano. Ma bisogna valutare caso per caso, sulla base della gravità del fatto e dell'interesse pubblico a che i nomi si sappiano.

Questo per i giornalisti. Ma per i blog che non sono organi di informazione? Questa riflessione nasce in seguito ad un fatto di cronaca giudiziaria che ieri ha visto protagonista un nostro concittadino. Alcuni blog locali hanno ripreso la notizia mettendola in tutta evidenza. Il nome della persona non è stato citato nei post, però nei link allegati era chiaramente leggibile. La notizia inoltre era accompagnata da commenti. Mi chiedo: è giusto tutto ciò? Non sto dicendo che non bisogna parlare delle notizie di cronaca in assoluto. ma mi chiedo: ci sarà un motivo per cui nessun quotidiano ha riportato la notizia? Forse non c'era l'interesse pubblico, il fatto non era "notiziabile".


Viviamo in una cittadina in cui ci conosciamo più o meno, direttamente o indirettamente, tutti. Inserire una “notizia” così dettagliata sui blog, che sono molto letti e seguiti e dove chiunque può lasciare il proprio commento, è davvero opportuno? Perché sottoporre questi fatti delicati alla prevedibile curiosità di tante persone che subito si precipitano alla ricerca dei soliti dati (“Cì et?”, “A cì apparten?”) e anche alla possibilità di “commentare”, magari anonimamente, questi fatti di cronaca giudiziaria? Anche il mettere in dubbio la vicenda (parlandone in “prima pagina” su un blog) non fa altro che alimentare questo circuito “mediatico”. Per cosa poi? Per qualche accesso in più di gente curiosa? E a cosa serve alla fine?

Quando accadono queste cose bisogna essere sempre molto prudenti nello scrivere. Non è obbligatorio, per noi blogger, scrivere di tutto sui blog che sono semplici spazi personali (anche perché spesso quelle che sarebbero notizie di pubblico interesse non le vediamo molto citate e analizzate sui blog).

A dare le notizie ci pensano comunque già gli organi di stampa che fanno questo lavoro. In un caso di cronaca giudiziaria, come quello di cui si parla oggi, è opportuno usare prudenza e ponderazione, soprattutto poiché i blog non sono quotidiani, non sono organi di informazione. E se proprio ci si vuole cimentare a fare i giornalisti dilettanti del fine settimana, almeno si tengano presenti le regole deontologiche fondamentali. Soprattutto per rispetto dell’immagine delle persone e delle loro famiglie.

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