La notizia del giorno è, senza dubbio, la decisione del Governo in merito al nucleare. La sospensione del programma per la realizzazione delle centrali nel nostro Paese. Sarà una notizia importante, no? Ne abbiamo già parlato nel post. In questo aggiornamento però vi racconto di un’esperienza fatta stasera. Era tanto che non lo facevo, mi sono fatto coraggio e intorno alle 19 mi sono sintonizzato su Rete4, sul tg condotto da Emilio Fede. Ero curioso di vedere come sarebbe stata trattata questa notizia importante. E' il risultato è stato oltre l'immaginazione più antiberlusconiana.
Questa è stata la scaletta.
Il TG inizia alle 18.55 circa. Le notizie, nell’ordine:
1) Il tempo sull’Italia
2) Il giallo di Brembate di Sopra
3) Le città di notte (tra droga e prostituzione): 2 servizi.
4) La riforma della giustizia (per porre fine all’abuso delle intercettazioni telefoniche)
5) La polemica sui manifesti di Milano
6) Condanna di Annamaria Franzoni.
7) Un fermo per la strage di via D’Amelio.
8) Intervista a Sallusti su Montezemolo e anticipazioni sulla prima pagina del “Giornale” di domani
9) Guerra in Libia – la Libia futura
10) Processo per un omicidio nel 2002.
11) La morte di Pietro Ferrero
Questa la notizia: “Stop del governo alle centrali nucleari. Ci saranno conseguenze sul piano occupazionale. Preoccupazione per le radiazioni. Per il monento, la procedura si fermerà” Durata complessiva della notizia: 40 secondi.
E poi subito l’annuncio dell’approfondimento con le altre notizie: L’esodo di Pasqua, il tempo previsto per il ponte di Pasqua e pasquetta.
A quel punto ho preferito cambiare canale, abbastanza perplesso sullo stato dell’informazione in Italia.
Il Governo "rinuncia" al nucleare
(col trucco)
ROMA - Il governo ha deciso di soprassedere sul programma nucleare ed ha inserito nella moratoria già prevista nel decreto legge omnibus, all'esame dell'aula del Senato, l'abrogazione di tutte le norme previste per la realizzazione di impianti nucleari nel Paese. Si tratta di un emendamento che recita: "Al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche mediante il supporto dell'Agenzia per la sicurezza nucleare, sui profili relativi alla sicurezza nucleare, tenendo conto dello sviluppo tecnologico in tale settore e delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione Europea, non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare". Leggi tutto
La conseguenza è che uno dei tre referendum (quello appunto sul nucleare) previsti per giugno rischia di non essere celebrato. Contribuendo probabilmente a far scendere l’affluenza dei votati (visto che quello sul nucleare, secondo tutti i sondaggi, era molto sentito dai cittadini) e a far sperare il centrodestra che l’abrogazione della legge “salvaberlusconi” sul legittimo impedimento riesca a sopravvivere, magari confidando proprio in una bassa affluenza al voto referendario.
In realtà con la decisione di oggi non si archivia il ritorno al nucleare. Viene accantonato soltanto il programma di localizzazione degli impianti nucleari in Italia. Non è escluso che, evitato il referendum, il governo non possa riprendere il programma di costruzione delle centrali. Lo ha evidenziato tra l’altro Antonio Di Pietro:
"Il governo - denuncia Antonio Di Pietro - tenta, con l'emendamento che blocca la costruzione di centrali nucleari, di truffare con un colpo di mano i cittadini ed evitare il referendum". "Tenta in realtà di disinnescare la mina dei referendum, perché - spiega ancora - la paura fa novanta e si teme che il referendum sul nucleare trascini con sé anche quello, ben più temuto dal premier, sul legittimo impedimento". "Se si volesse rinunciare al nucleare - dice ancora il leader Idv - noi ne saremmo felici, ma allora si deve procedere con l'abrogazione dell'intera legge. Il parlamento - incalza Di Pietro - non deve insomma giocare a rimpiattino. Il governo riconosca di aver fatto un errore, ma non creda di fermare il referendum con un giochino".
Dunque, l’ennesimo trucco berlusconiano. Tutto pur di salvare il Cavaliere dai processi.
Questa è l’Italia di oggi.