F F Tribuna Libera: Sbollimenti urbani a Ceglie Messapica/2

mercoledì 28 settembre 2011

Sbollimenti urbani a Ceglie Messapica/2


Qualche giorno fa avevo pubblicato la foto di un evento a base di "liscio" tenutosi presso il laboratorio urbano "Mac900" di Ceglie. Leggi


Un post che suscitò alcune reazioni, devo dire, esageratamente piccate, nei commenti e anche nelle discussioni successive su Facebook. La frase "vai col liscio" aveva agitato qualche permalosone in servizio permanente effettivo (ed "anonimo"). Succede, nulla di rilevante. Noi blogger ci siamo abituati.
Tra i commenti al post ne comparve uno che chiamava in causa l’ex assessore alle politiche giovanili, il dott. Patrizio Suma.
Se fosse rimasto l'assessore suma le cose sarebbero andate sicuramente diversamente, il centro avrebbe ospitato iniziative di qualità e alto profilo, oggi è un luogo indifferenziato, ospita di tutto e di più, così teniamo tutti contenti ma intanto suma ha perso e ne prenda atto, anziché direttamente o indirettamente criticare l'ex macello.

Ieri Patrizio mi ha inviato un intervento al riguardo, sviluppando alcune considerazioni sullo stato dell’esperienza del Laboratorio Urbano “Mac900” realizzato a Ceglie Messapica. Un intervento, ne sono convinto, utile al dibattito sull'argomento.

"Il post sul blog Tribunalibera curato da Francesco Monaco è impietoso, fotografa senza mezzi termini la condizione in cui versa oramai l’ex macello. In verità non mi pare vi siano stati mai momenti esaltanti di partecipazione.
Quel luogo chiamato Mac900 dalla precedente amministrazione, pensato come spazio della creatività, dell’innovazione, della sperimentazione in ambito artistico, sin dall’inizio della sua gestione ha tradito il principio ispiratore. Un breve scambio di civili opinioni si è avviato sulla bacheca di Facebook del responsabile regionale dello Staff di Bollenti Spiriti.
Come si è detto l’ex macello ai miei occhi (e non solo) appare un luogo indifferenziato, cosa assai diversa dal dire luogo aperto a tutti (a riguardo ricordo che in città vi sono già spazi ricreativi funzionanti per altre fasce d’età), qui bisogna essere onesti. Il progetto era stato pensato con un target preciso e con una visione chiara, un luogo APERTO capace di dialogare e di confrontarsi con le varie realtà del territorio: Residenza teatrale, Scuola, Parrocchie, Conservatorio, Associazioni, Band, singoli
Bollenti spiriti è nato per essere cuore pulsante in una cittadina come Ceglie, uno spazio prevalentemente per le nuove generazioni. Un progetto certamente laborioso e nuovo per tutti, che richiedeva pertanto grande passione, lavoro costante e verifiche in corso tra tutti i soggetti.
Oggi l’amministrazione comunale dovrebbe intervenire in tempo per capire le ragioni delle difficoltà (non vorrei parlare, con una dose di ottimismo e scaramanzia, di fallimento), e se necessario interpellare lo staff regionale di Bollenti Spiriti, confrontarsi con il soggetto aggiudicatario per individuare soluzioni, prassi e spazi di manovra che non travalichino i confini giuridici di una legittima aggiudicazione. Mi auguro che l’amministrazione invece non desideri conclamarne il fallimento, o magari costruirsi le ragioni giustificative per chiudere quel luogo e convertirlo in altro.
Gli stessi potenziali utenti del laboratorio dovrebbero intervenire e pretendere la definizione del livello della partecipazione alle scelte per evitare il disancoraggio di cui oggi soffre il centro.
Fermo restando che il livello decisorio è in mano ai soggetti giuridicamente preposti, bisognerebbe costituire un livello partecipativo assembleare che a sua volta dovrebbe eleggere al proprio interno un comitato che funga da orientamento e che aiuti il soggetto capofila nel fare le scelte in sintonia col programma regionale.
Un progetto quello cegliese che rispondeva ad un bando e a linee guida regionali, e che al proprio interno emergevano profili professionali coerenti (vi sono ancora?). Il soggetto capofila che si è aggiudicato il bando sembra essere concentrato soprattutto sulla struttura di Cisternino con buoni risultati, forse in terra messapica non è riuscito a trovare un terreno fertile ed accogliente?
Il progetto manca a mio parere di una visione e di una programmazione comune, mi auguro che l’avvio delle scuole possa aiutare in ciò. Non è un problema di quantità delle cose da fare, ma di organicità. Le risposte alla provocazione di Diogene, presumibilmente da parte di qualcuno assai vicino alla vita (sopravvivenza) del centro, dimostrano il suo orizzonte limitato e l’inadeguatezza.
Se si pensa al centro semplicemente come luogo per attività concertistiche o per esibizioni siamo fuori strada, non sarebbe diverso da quei tanti locali che oramai sono ingolfati di musica replicata a gogò e inutile a mio giudizio (personalmente sono severo da questo punto di vista, forse un po’ estremo, è un mio difetto). Quello spazio deve far crescere intelligenze critiche deve essere luogo formativo e di produzione e non luogo dell’intrattenimento fine a se stesso, dubito che ciò accadrà!
p.s.
E’ vero non sono più assessore, ma questo non costituisce un problema, né un limite. Ma con una nota di presunzione sono certo che le cose sarebbero andate diversamente se avessimo vinto le elezioni, si proprio così, avrei martellato tenacemente i soggetti protagonisti sollecitandoli e sostenendoli nell’azione di conoscenza sul territorio, semmai sono dispiaciuto dello stato delle cose, delle opportunità mancate, perché alla fine di tutto un governo regionale come il nostro può avere magnifiche intuizioni, concepire programmi di sviluppo potenzialmente efficaci, disporre finanziamenti, ma se poi, sul piano locale non si è capaci di tradurre quelle intuizioni in prassi, operatività, occasioni reali, allora si che t’arrabbi per una chance nuovamente mancata... e ci ritroveremo un giorno a fare un po’ “vittimisticamente”, un po’ per usanza l’inventario delle ennesime occasioni perdute.
Il Sud siamo noi".
Un saluto
Patrizio

Il video dell'inaugurazione:







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