F F Tribuna Libera: Piazza Plebiscito, senza palme e senza campane

giovedì 9 agosto 2012

Piazza Plebiscito, senza palme e senza campane



L'altro giorno mi è capitato di leggere sulla Gazzetta del Mezzogiorno un interessante articolo sulla nostra piazza principale. Ve lo allego nel post.








CEGLIE Dopo crollo della campana e le palme “morte”
PIAZZA PLEBISCITO MERITA UNA MAGGIORE ATTENZIONE

“Non sarebbe male che la Piazza del vostro paese fosse come il fotomontaggio che si vede su questo manifesto pubblicitario”. Così una turista si esprimeva nel vedere la foto della Piazza Plebiscito con la torre dell’orologio “piantonata” da due altissime palme. Un cittadino, inorgoglito, faceva presente alla turista che non si trattava affatto di un fotomontaggio ma che quella foto riproduceva la piazza prima della devastazione del punteruolo rosso.

L’occasione comunque consente di riproporre all’attenzione dell’amministrazione comunale l’opportunità di intervenire con l’installazione (o piantumazione) di palme al fine di ripristinare la coreografia della piazza principale della città. Tempo addietro, sollecitati da molti cittadini, la Gazzetta si fece interprete dell’umore diffuso di quanti vorrebbero il ritorno delle palme oggi sostituite da alberelli insignificanti e poco consoni all’estetica della piazza. L’amministrazione comunale per la verità si mostrò sensibile. Si pensava che proprio in vista della stagione turistica potesse procedere a ridare al “salotto della città” le antiche sembianze”. Del resto, per arginare il punteruolo rosso sono stati escogitati sistemi più che sicuri. Ma passano i giorni e nulla accade.

Come ancora “monca” della sua campana che scandiva le ore della giornata rimane la Torre dell’Orologio. È da marzo che la campana ormai consunta dalla ruggine (se ci fosse stata un po’ di manutenzione …) cadde rovinosamente e da allora per il ripristino (o sostituzione) non si sa ancora nulla. Il motivo? Pare che ci sia stato l’intervento della Sovrintendenza che ritiene che la campana caduta sia di valore ottocentiesco per cui bisogna procedere al suo recupero secondo una procedura particolare. Questa sarebbe l’opinione.

C’è però un’altra corrente di pensiero che afferma, dati alla mano, che la campana in questione non sarebbe l’originaria. Fonti documentate – parlano di riposizionamento, dopo la Seconda Guerra Mondiale, delle campane sulla Torre del pubblico orologio. Le campane originali del 1893, infatti, erano già state tolte quando fu ordinato di dare il ferro alla Patria e quelle che si stanno posizionando ad opera del mastro ferraio Pasquale Ricci, furono acquistate per l’occasione. Per cui, stando così le cose, si potrebbe procedere alla sostituzione della campana, ordinandone magari una simile. Certamente non si vuole colpevolizzare nessuno sui ritardi, ma almeno si potrebbero accelerare le cose e riportare la piazza principale, il salotto della città, alle sue naturali origini per la gioia dei turisti che non mancano di immortalare questo luogo, una vera e propria cartolina.

Ed a proposito di piazza e luoghi adiacenti, non si può non portare all’attenzione le giustificate lamentele di quanti vorrebbero una maggiore (e, perché no, controllo) sulla pulizia. La pavimentazione fatta di ‘chianche’ si annerisce facilmente, vuoi per il passaggio delle auto le cui gomme col il caldo lasciano … impronte, come pure da quanto accade nell’area prospiciente ai vari locali o dall’innaffiamento delle fioriere con l’acqua che fuoriesce e porta con sé terriccio. Insomma, è il caso di prestare maggiore attenzione nell’attesa che le palme tornino al loro posto e la campana torni a scandire le ore.




Piazza Plebiscito, senza palme e senza campane