L'altro giorno mi è capitato di leggere sulla Gazzetta del Mezzogiorno un interessante articolo sulla nostra piazza principale. Ve lo allego nel post.
CEGLIE Dopo crollo della campana e le
palme “morte”
“PIAZZA PLEBISCITO MERITA UNA
MAGGIORE ATTENZIONE”
“Non sarebbe male che la Piazza
del vostro paese fosse come il fotomontaggio che si vede su questo manifesto
pubblicitario”. Così una turista si esprimeva nel vedere la foto della Piazza
Plebiscito con la torre dell’orologio “piantonata” da due altissime palme. Un cittadino,
inorgoglito, faceva presente alla turista che non si trattava affatto di un
fotomontaggio ma che quella foto riproduceva la piazza prima della devastazione
del punteruolo rosso.
L’occasione comunque consente di
riproporre all’attenzione dell’amministrazione comunale l’opportunità di
intervenire con l’installazione (o piantumazione) di palme al fine di
ripristinare la coreografia della piazza principale della città. Tempo addietro,
sollecitati da molti cittadini, la Gazzetta si fece interprete dell’umore
diffuso di quanti vorrebbero il ritorno delle palme oggi sostituite da
alberelli insignificanti e poco consoni all’estetica della piazza. L’amministrazione
comunale per la verità si mostrò sensibile. Si pensava che proprio in vista
della stagione turistica potesse procedere a ridare al “salotto della città” le
antiche sembianze”. Del resto, per arginare il punteruolo rosso sono stati
escogitati sistemi più che sicuri. Ma passano i giorni e nulla accade.
Come ancora “monca” della sua
campana che scandiva le ore della giornata rimane la Torre dell’Orologio. È da
marzo che la campana ormai consunta dalla ruggine (se ci fosse stata un po’ di
manutenzione …) cadde rovinosamente e da allora per il ripristino (o
sostituzione) non si sa ancora nulla. Il motivo? Pare che ci sia stato l’intervento
della Sovrintendenza che ritiene che la campana caduta sia di valore
ottocentiesco per cui bisogna procedere al suo recupero secondo una procedura
particolare. Questa sarebbe l’opinione.
C’è però un’altra corrente di
pensiero che afferma, dati alla mano, che la campana in questione non sarebbe l’originaria.
Fonti documentate – parlano di riposizionamento, dopo la Seconda Guerra
Mondiale, delle campane sulla Torre del pubblico orologio. Le campane originali
del 1893, infatti, erano già state tolte quando fu ordinato di dare il ferro
alla Patria e quelle che si stanno posizionando ad opera del mastro ferraio
Pasquale Ricci, furono acquistate per l’occasione. Per cui, stando così le cose,
si potrebbe procedere alla sostituzione della campana, ordinandone magari una
simile. Certamente non si vuole colpevolizzare nessuno sui ritardi, ma almeno
si potrebbero accelerare le cose e riportare la piazza principale, il salotto
della città, alle sue naturali origini per la gioia dei turisti che non mancano
di immortalare questo luogo, una vera e propria cartolina.
Ed a proposito di piazza e luoghi
adiacenti, non si può non portare all’attenzione le giustificate lamentele di
quanti vorrebbero una maggiore (e, perché no, controllo) sulla pulizia. La pavimentazione
fatta di ‘chianche’ si annerisce facilmente, vuoi per il passaggio delle auto
le cui gomme col il caldo lasciano … impronte, come pure da quanto accade nell’area
prospiciente ai vari locali o dall’innaffiamento delle fioriere con l’acqua che
fuoriesce e porta con sé terriccio. Insomma, è il caso di prestare maggiore
attenzione nell’attesa che le palme tornino al loro posto e la campana torni a scandire
le ore.