Parliamoci chiaro, al di là dell'idea politica che ognuno di noi ha. Nelle ultime settimane a Ceglie abbiamo visto emergere a sorpresa il nuovo leader del centrodestra cegliese: il consigliere comunale e direttore di Affari Italiani Angelo Maria Perrino.
Vediamo perchè.
E' stato lui il vero animatore di Ceglie Estate e delle sue iniziative culturali: diversi libri presentati ma soprattutto l'evento "La Piazza" che ha portato nella nostra città tanti protagonisti della politica nazionale del momento, fino al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, collocando Ceglie per diversi giorni sotto i riflettori di tutta la stampa e le tv nazionali. Un merito unitariamente e trasversalmente riconosciuto, nonostante una conduzione in alcuni momenti un po' benevolmente "vespiana".
Rispetto a tutti gli altri esponenti politici della maggioranza, nella parte finale dell'esperienza caroliana in questa città (infatti l'attuale sindaco non potrà per legge candidarsi a un terzo mandato ma potrebbe candidarsi al Consiglio regionale con Forza Italia), la figura politica di Perrino, vicina alle posizioni leghiste, è oggi quella che si staglia su tutte le altre all'interno del centrodestra.
Dalla sconfitta alla rinascita politica
E dire che inizialmente non sembrava che il risultato sarebbe stato questo. Dopo la sconfitta della coalizione da lui guidata contro Caroli nel 2015, molti osservatori ritenevano che, fallito quell'esperimento politico, si sarebbe addirittura dimesso da consigliere comunale.
La crisi amministrativa della Giunta nella primavera successiva ha invece ribaltato il quadro politico e Angelo Perrino è stato abilissimo nel capirlo. Insieme ai consiglieri ex ciraciani Marcello Antelmi e Giovanni Gianfreda ha costituito il gruppo "Democrazia Cegliese", mostrandosi disponibile a sostituire in maggioranza i consiglieri passati all'opposizione dell'amministrazione.
In questo modo si è reso essenziale per la sopravvivenza stessa della Giunta Caroli fino alla sua scadenza. Se domani Perrino e i perriniani le togliessero la fiducia, l'Amministrazione Caroli, guidata dal sindaco di Forza Italia, non ci sarebbe più.
Leghismo cegliese
Nel frattempo proprio Perrino è stato il primo a presidiare l'area leghista-salviniana e in questo ha vinto la scommessa: dopo di lui la gran parte dell'elettorato cegliese ex Pdl ed ex Forza Italia si è spostata proprio verso la Lega e prosciugando essenzialmente il bacino di Forza Italia, finora votatissima a Ceglie.
Tutti quelli che da qualche settimana si stanno riposizionando su quelle posizioni salviniane dovranno necessariamente "mettersi in coda". Non basterà rivendicare un consenso personale di ognuno di loro a livello comunale. Insufficiente nella capacità di aggregare.
Tutti quelli che da qualche settimana si stanno riposizionando su quelle posizioni salviniane dovranno necessariamente "mettersi in coda". Non basterà rivendicare un consenso personale di ognuno di loro a livello comunale. Insufficiente nella capacità di aggregare.
Dalla sua Perrino ha anche un rapporto diretto e personale con Matteo Salvini, nato già anni fa quando l'attuale vicepresidente del Consiglio muoveva i primi passi da giornalista proprio nella redazione di Affari Italiani. Inoltre gli eventi presentati in questi mesi hanno reso il direttore ancora più noto alla popolazione cegliese, grazie anche alla volontà e alla legittimazione datagli dalla maggioranza e dall'Amministrazione.
Lo stesso sindaco Luigi Caroli, che verosimilmente tenterà di candidarsi al Consiglio regionale nel 2020 con Forza Italia, lo ha ufficialmente designato appena pochi mesi fa sulla stampa come suo erede politico.
Ma come? direte: la Lega è ormai separata da Forza Italia che è all'opposizione del governo dei Cinque Stelle-Lega. In realtà tutti sanno che questa alleanza non sarà eterna, soprattutto ora che i sondaggi danno la Lega oltre il 30% (a febbraio ottenne il 17%, terzo partito e dietro il PD) e in costante crescita.
La tentazione di "incassare" alle elezioni europee e tornare al voto è più di una ipotesi accademica. Immaginate un'alleanza tra Lega al 30-35% più Forza Italia all'8-10 e Fratelli d'Italia al 4-5%. Con questa legge elettorale il centrodestra a trazione leghista navigherebbe in acque tranquille e forse solo i grillini (che continuano a calare) non l'hanno capito.
Senza dimenticare che, in ogni caso, la Lega e il centrodestra continuano anche oggi ad amministrare Regioni e Comuni in tutta Italia. L'alleanza non è mai stata sciolta, anche se la posizione di comando è stata ribaltata.
Dunque sarebbe proprio sulla figura di Perrino che potrebbe ricostituirsi a Ceglie un centrodestra che metta insieme l'attuale maggioranza e che attiri anche pezzi del centrodestra ora all'opposizione e, perchè no, anche qualche persona ora vicina ai Cinque Stelle in nome del salvinismo in salsa messapica.
Dunque sarebbe proprio sulla figura di Perrino che potrebbe ricostituirsi a Ceglie un centrodestra che metta insieme l'attuale maggioranza e che attiri anche pezzi del centrodestra ora all'opposizione e, perchè no, anche qualche persona ora vicina ai Cinque Stelle in nome del salvinismo in salsa messapica.
Ecco perchè, in questo quadro politico di transizione a Ceglie come a Roma, quali saranno le scelte da qui a qualche mese, è innegabile che dovranno passare da Angelo Maria Perrino, in primis la scelta del prossimo candidato sindaco. Che potrebbe essere, alla luce del consenso e del ruolo raggiunto, proprio lui. Molti di noi faranno altre scelte ma il merito strategico va riconosciuto: il leader del centrodestra di fatto ora è lui.