Pubblico questo appello che ho ricevuto ieri sera da uno studente del liceo di Ceglie.
Naturalmente Tribuna Libera è pronta ad ospitare ed evidenziare anche la posizione degli organi provinciali, ai fini di un dibattito completo e argomentato.
Caro Francesco, ti ringrazio per lo spazio che stai concedendo a noi studenti. Ora, questa mattina c'è stata la protesta degli studenti del Liceo Classico/Scientifico. Il motivo?
A scatenare il tutto è stata la questione dei riscaldamenti : ogni anno essi vengono fatti partire con ritardo e spenti nel periodo di aprile, quando non sono ormai assolutamente necessari (per non parlare dello spreco di denaro per l'acquisto del gasolio). A ciò si aggiunge il problema degli infissi malridotti e soprattutto mal isolati, dai quali entrano nei locali spifferi che contribuiscono all'abbassamento della temperatura negli stessi.
Quest'anno, i rappresentanti eletti degli studenti avevano fatto presente prima al responsabile di plesso, poi al preside, la necessità dell'accensione dei riscaldamenti all'interno dei locali, visto il freddo degli ultimi giorni. Dopo aver insistito un bel po', sembrava che si fosse giunti al traguardo, ma poi sono sorti molti problemi : seppur accesi, i termosifoni non erano niente di più che tiepidi, quindi il calore emanato da essi era praticamente nullo. Partono quindi le segnalazioni al preside, che contatta il tecnico, che a sua volta comunica che il problema non potrà essere risolto in tempi brevi.
Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, la presa in giro più totale. Subito si decide di protestare (e il preside si dichiara solidale). E qui chiunque direbbe "per così poco?"... In realtà questa è solo la punta dell' iceberg, il problema minore: ogni giorno noi studenti dobbiamo svolgere l'attività didattica all'interno di locali non idonei, utilizzando attrezzature obsolete e difettose, senza le comodità (in realtà ci spetterebbero di diritto) di cui ogni scuola che si rispetti dovrebbe essere dotata.
Tornando a questa mattina: si decide di formare un picchetto davanti alla scuola (scelta sventurata, visto il diluvio) cercando di creare un unico blocco unito di studenti. Arrivati davanti la scuola però, guardando verso la scuola, tutti si sono resi conto che dal comignolo di scarico della caldaia usciva una copiosa quantità di fumo, come se il riscaldamento stesse funzionando a pieno regime. Dopo pochi minuti ci pensano i professori ad avvertire tutti che i termosifoni sono bollenti... Questo aumenta il sentore di presa per i fondelli, visto che fino al giorno prima ci voleva una quantità di tempo imprecisato per far funzionare il tutto. Parte quindi un tira e molla con i professori sul fatto di entrare o meno per svolgere la normale attività.
Naturalmente nessuno ne aveva minimamente l'intenzione. Si decide quindi di convocare il preside e indire una assemblea straordinaria per chiarire la situazione e parlare di tutti i problemi che ogni giorno bisogna affrontare all'interno dell'ambiente scolastico. Radunati tutti gli studenti, l'assemblea comincia con l'intervento del preside, in cui spiega la situazione : il radiatore è troppo piccolo in confronto ad un impianto di riscaldamento come quello scolastico e quindi entro domani verrà cambiato (però che velocità...). Poi è cominciato un dibattito particolare, durante il quale gli studenti hanno esposto tutti i problemi con cui sono costretti a rapportarsi quotidianamente.
Di fronte a queste lamentele il preside, giustamente, ha risposto che, pur tentando di fare il massimo, ha un raggio di azione limitato, oltre il quale non può nulla... Vari problemi sono di competenza dell'amministrazione provinciale, che ormai ha dimenticato completamente le scuole cegliesi... Complici anche i rappresentanti della comunità cegliese, che pensano troppo alla poltrona e poco agli elettori.... E proprio da qui è nata la proposta di invitare i consiglieri provinciali cegliesi a guardare le condizioni dei locali nel quale si svolge normalmente l'attività didattica e poi discutere con gli studenti per accogliere eventuali richieste o proposte... Nella speranza di non urlare nel vuoto...
Uno studente qualunque
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