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lunedì 22 agosto 2011

Ceglie: Inciviltà ambientale e responsabilità


Tempo di sacrifici

Lo scrive SenzaColonne

Doppio consigliere e stipendiato dal Conservatorio




BRINDISI – Anche il consigliere comunale e provinciale del Pdl Nicola Ciracì dovrà scegliere, se dovessero entrare in vigore le nuove disposizioni con la Manovra Tremonti, su quale poltrona sedere. E dovrà probabilmente anche riconsiderare, oltre alle due cariche elettive ricoperte, anche il ruolo di presidente del consiglio di amministrazione dell’Istituto superiore di studi musicali “Tito Schipa di Lecce”, il conservatorio con sede distaccata a Ceglie Messapica, nel cui cda c’è anche il sindaco cegliese, Luigi Caroli.

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Continuiamo a parlare di ambiente e di scempio nelle campagne.

L’avevamo mostrato ieri con video e immagini.




Sulla questione si è sviluppato un interessante “dibattito” nella sezione commenti del post.

Non interessa in questa sede attribuire eventuali “responsabilità” politico-amministrative su ciò che è direttamente sotto i nostri occhi; ci sono opinioni e giudizi differenti al riguardo, come è possibile leggere, ed ognuno di noi ha certamente la sua idea. Ci interessa cercare piuttosto di capire cosa sta accadendo, cosa non funziona. Come mai, visto che oltre al servizio porta a porta (esteso – ma solo per questi due mesi – anche alle campagne) esiste anche un centro di raccolta materiali dove è possibile conferire gratuitamente più o meno quasi tutti gli stessi rifiuti che troviamo nelle campagne, continui questo “abbandono selvaggio”.



C’è solo qualcosa che non va nella “mentalità” di questa minoranza di cegliesi “menefreghisti”? O chi ci amministra non è proprio esente da mancanze? La mia opinione è che entrambe queste interpretazioni abbiano un qualche fondamento.

Nel senso che è vero che c’è un’inciviltà a volte disarmante di qualcuno. Ma è anche vero che esiste una responsabilità e un dovere di chi ci amministra nell'impegnarsi il più possibile in una capillare attività di informazione e sensibilizzazione sull’argomento e sulla formazione di una nuova cultura sull'ambiente.

In un commento molto ben informato e documentato (sempre nel post di ieri) leggevamo , tra le altre cose, un'argomentazione sulla necessaria "previa informazione agli utenti interessati a mezzo volantinaggio e/o contatto diretto" in merito al nuovo servizio di raccolta porta a porta nella campagne avviato però soltanto per due mesi.

Si avvia quindi un servizio e si riconosce che forse non lo si è "spiegato" come si sarebbe dovuto. Ma con quali strumenti si sarebbe potuto fare?


A tal riguardo, una volta c'era il CEA (Centro di educazione ambientale). Era infatti questo l'ente principale per “sviluppare, in maniera organica e coordinata, l’azione educativa, di informazione, di sensibilizzazione, di formazione e di sostegno al processo di crescita culturale in materia ambientale”. Una struttura che aveva iniziato a lavorare e a produrre documenti, materiale di sensibilizzazione, iniziative per informare i cittadini.

Tutto cambiò però con l'avvento della nuova amatissima amministrazione. L'esperienza del CEA fu incredibilmente accantonata.



Nel corso del primo Consiglio comunale (18 maggio 2010), un consigliere del Pdl ribadì che sostanzialmente il Cea era un organismo superfluo sostenendo testualmente che servono finanziamenti per opere concrete, non CD o brochure”.

Oggi pare invece che abbiano cambiato idea e si avverta la necessità di questa azione di informazione e comunicazione. Tardi, ma come si dice: meglio tardi che mai. Dopo la fase destruens, ci si accorge che è non è più rinviabile quella construens.

Intanto, Ceglie è fanalino di coda anche nella comunicazione dei dati sulle percentuali di raccolta differenziata nel mese di luglio. Clicca per vedere il sito istituzionale regionale sull'argomento.




A più tardi per qualche altra notizia.



Il silenzio è d'oro.



"Non solo staccare Lecce, Brindisi e Taranto dalla Puglia per farle confluire in una nuova Regione Salento, ma cancellare tutte le 110 province italiane e creare 30 miniregioni. Paolo Pagliaro, leccese, presidente del movimento per la costituzione della Regione Salento (che uirebbe Lecce, Brindisi e Taranto staccandole da Bari, Bat e Foggia) è convinto, cifre alla mano, che la sua proposta possa tagliare molti più costi della politica rispetto a quelli che taglierebbe la nuova manovra, nonostante i piani di sciogliere gli enti locali esistenti". leggi tutto

Mah .............


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