Ricevo e pubblico una lettera del dott. Patrizio Suma,
nella scorsa consiliatura assessore comunale alla Cultura.
Carissimo Francesco,
la mia non vuole essere una
intrusione a distanza. Nonostante viva e risieda a Ferrara, il destino di
Ceglie non mi è indifferente.
Domenica, l’elettorato di centrosinistra
sarà chiamato a scegliere il suo candidato sindaco, non sappiamo se altri,
fuori dalle primarie presenteranno ulteriori proposte.
Ho letto e ascoltato il dibattito
e le dichiarazioni, dalle quali emerge in maniera netta la consapevolezza (e
questo è un bene), che la prossima sindacatura/consiliatura sarà difficile,
complicata. Come difficili e complicati sono i processi di ricostruzione.
I cinque anni passati sono stati sfavorevoli
per la città: cattiva amministrazione, assenza di programmazione e di slancio
costruttivo. Anni di bulimia, del tutto e subito, di spettacoli mirabolanti ma
vuoti (non tutti per la verità), di calcolo elettorale-propagandistico. Cosa
rimane oggi?
Mi fa piacere che si recuperi, per
adesso negli intenti, la memoria, ripartendo dall’esperienza che ci vide
protagonisti con il Sindaco e amico Pietro
Federico. Ma è anche giusto che il futuro Sindaco, facendo tesoro di quella
stagione, in cui dovemmo ricostruire dopo i danni perpetrati alla città dal
centro-destra, si senta libero con i
suoi cooperatori di ripensare la città, di immaginare un futuro guardando al
tempo presente. La storia si ripete, sino a quando?
Bisognerà far capire una volta
per tutte che il centro destra a Ceglie, pur nelle sue diverse declinazioni non
è affidabile sia teoricamente sul piano delle ricette, sia praticamente, ma per
far questo è necessario che il centrosinistra prioritariamente viva al suo
interno una nuova fase di unità, lealtà, responsabilità, progettualità.
Comunichiamo al di fuori ciò che
siamo davvero al di dentro; la gente che oramai riconosce i camuffamenti ha
bisogno di persone autentiche. Commetteremo gli errori del passato? Ci
imbarcheremo candidati extra solo perché portatori d’acqua, o più spesso di
melma? Fate voi.
Sul piano della cultura bisognerà
fare un ragionamento serio, realistico, lungimirante. Non si dovrà più confondere
il ruolo dell’Ente Locale con quello di un’agenzia di spettacolo. Ma su questo
mi auguro che col contributo delle realtà nate in questi 10 anni e consolidate
nel tempo si faccia una riflessione franca e rispettosa dei ruoli.
Un cenno: Imprescindibile
ottimizzare le risorse, organizzare e gestire gli spazi al meglio.
Mi ha colpito favorevolmente
l’entusiasmo di Dario Chirulli e la
sua voglia di misurarsi, così come lo spirito propositivo dei suoi sostenitori.
Scorgo però che vi sia (ancora) un deficit di analisi, ma questo è normale.
Sinceramente il fatto che una
persona limpida, generosa ed esperta come Tommaso
Argentiero avesse scelto Dario, mi ha fatto pensare e francamente mi ha
anche fatto dubitare sulla mia preferenza. Penso con convinzione però che oggi
la strada da intraprendere per il bene della comunità sia un’altra. Dario non
abbia fretta… si formi, faccia esperienza, attraversi il varco, diventi un
investimento per il prossimo futuro.
Ritengo che Pietro Mita, per la sua esperienza nelle istituzioni e per le sue
qualità professionali sul piano dell’organizzazione possa rappresentare al
momento la migliore scelta possibile, proprio alla luce della complessità
dell’amministrare oggi e del caos amministrativo-finanziario che inevitabilmente
si erediterà.
Auguro a tutti/e buon voto e dico
grazie a tutti/e coloro che conservano entusiasmo e voglia di spendersi per la
propria comunità, non è facile visto il grigio orizzonte.
Un caro saluto
Patrizio Suma
novembre 2014