La nuova opera di Vincenzo Gasparro.
Un libro prezioso, da leggere, conservare e rileggere. Consigliatissimo.
Sinossi dalla quarta di copertina a colori:
"Novecento" è un viaggio nella memoria storica di una piccola comunità che s'intreccia con quella nazionale. I grandi temi della politica e del vivere civile sono recitati da piccoli e grandi attori di periferia e sulla ribalta la rappresentazione è a volte umoristica, a volte eroica e a volte tragica.
Nel libro si respira tutto il fetore del trasformismo italiano, della ricerca egoistica del "particulare", del familismo amorale di una piccola borghesia agraria e urbana, delle irrisolte contraddizioni di classe, ma il libro profuma anche della generosità e della lungimiranza di quelli che, sacrificando la carriera e anche la propria vita, hanno cercato di orientare la vela dell'etica pubblica e privata verso traguardi sempre più ampi di democrazia e progresso civile.
Letto in questa prospettiva il racconto storico di una piccola comunità del Novecento diventa metafora dei mali e della grandezza italiana. Con questo libro l'Autore conclude e sintetizza l'affresco storico su una comunità che,raccontato dalla trilogia che precede "Novecento", spazia dalla fine dell'800 fino alla parabola novecentesca.
Dall'introduzione (Congedo cerimonioso e altre prosopopee):
"Le passioni della mia vita sono state tre: il gioco del calcio praticato a livello dilettantistico, la politica e la scrittura creativa. Della prima ne porto un ricordo vivido, al tempo della mia gioventù povera e felice e il gioco del calcio mi diletta, di tanto in tanto, con qualche partita vista in televisione. La politica la vivo ormai con distacco e disincanto e non la seguo più nemmeno in televisione perché ho contezza delle sue maschere e degli attori che recitano a soggetto. Non che ai miei tempi non mancassero le maschere, le marionette, i pupari, gli istrioni, i ladri, gli atei devoti e i sicari che il più delle volte si nascondevano nelle fila dello stesso partito e tra i propri compagni. La fauna politica penso di conoscerla bene per aver visto atei incalliti trasformarsi in zelanti e compunti devoti, rivoluzionari diventare pompieri senza avere nemmeno la botte dell'acqua per spegnere gli incendi e ipocriti che, nascondendosi dietro i grandi principi, tramavano per raggiungere laute prebende politiche e sindacali. I politici in genere sono dei frustrati, narcisi, prepotenti col complesso di castrazione palloni gonfiati da una corte di mendicanti e servi che,appena smettono i panni politici, appaiono in tutta la loro povertà e miseria. Purtroppo questa fauna coloratissima, il più delle volte, fa male anche agli altri e alla collettività..."
Foto: Michele Ciracì
L'autore
Vincenzo Gasparro è nato a Ceglie Messapica (Br). Ha scritto libri di storia e memoria: “La pampanella amara”, “Una famiglia borghese”, “Melagrane scarlatte, more nere”, e con altri “5 Dicembre ’93”. In Dizionario ragionato degli scrittori italiani del ‘900 (Edizioni Helicon). Rodolfo Tommasi scrive di lui: Vincenzo Gasparro ha esordito con un importante libro in cui il movente memoriale e storia trovano un incontro di ineccepibile effetto,costituendo preciso riferimento documentaristico e coinvolgente intonazione narrativa dove commento e umorismo sono magistralmente distribuiti e dosati: “La pampanella amara” (vent’anni di storia e memoria a Ceglie Messapica 1960-1980) uscito nell’89. […] Autore di “originale e decisa fisionomia”, Gasparro si può indicare tra le voci più significative del secondo ’900. Tutta la sua produzione poetica è racchiusa nel libro “Tutte le poesie 1994-2014”. Ha pubblicato il romanzo “Il sortilegio della casa antica”. Il più recente libro di poesia è “Fresco mattino come la tua spalla”. Tutti i libri sono pubblicati dalla BookSprint Edizioni.
Indice del libro
Introduzione
Il guardiano dell’oblio – Congedo
cerimonioso & altre prosopopee – A terre meje.
L’età giolittiana
Il maestro che non volle
scappellarsi al sindaco – La bomba d’acqua – La situazione economica e i primi
scioperi alla rovescia – Le mani sulla città – Il ribrezzo di un garibaldino –
Il dossier dell’opposizione – Il pretore d’assalto – Il paese delle attese e la
Grande Guerra.
La libertà perduta
Le basi ideologiche del Fascismo
– le idee fasciste sul lavoro- Se potessi avere mille lire al mese – Ceglie nella
questione meridionale – la benefica acqua del Sele – L’ingordigia dei villani –
L’Apocalisse – La vita amministrativa – La povertà e il costo della morte – la lobby
dei tassisti – Circolare! Circolare! – Gli ultimi saranno i primi – Il fascista
perfetto – La rinuncia alla mente critica – Quella linguaccia di don Goffredo –
L’educazione del ventennio a Ceglie – a ci s’alleste alleste pi ssi ssittà –
Juscche Sant’Anne – Malattie fame e retorica.
Il dissenso e la via della libertà
Una lezione di vita civile – Il nano
gigante – Il clandestino – L’avvocato che beffò l’OVRA – L’avvocato di radio
Bari e gli indifferenti.
Il dopoguerra e l’età dell’oro
L’occupazione delle terre – In difesa
della civiltà occidentale – Gli opposti estremismi tra botte e miracoli – Non fu
solo opportunismo e trasformismo – Una bracciante ministra – Il Secondo Novecento
– Il delitto – Ciarlatani – la cultura religiosa – Un prete col bernoccolo
della farsa – La svolta conciliare – Homo ludens – La dea Eupalla (Zingara n.1)
– La magia della palla a spicchi (Zingara n.2) – Un rito antico – L’orgoglio
cegliese – Candidato al Nobel – L’anima musicale – Il custode della memoria
democratica – La preghiera del mattino – L’archetipo cegliese – La lotta al
drago con quaranta teste – L’anima colorata – Profumo di santità – Estetica dell’eleganza
– Il capitano d’industria – Conclusioni – Il cegliese europeo.
Ringraziamenti.
E' possibile acquistare il libro sul sito della BookSprint Edizioni.
"Noi eravamo quello che voi siete,
e quello che noi siamo voi sarete."
ottobre 2016